Uno dei tanti aspetti che ho sempre amato del mio lavoro è quello di essere riuscito, negli anni, a trasformare il mio ufficio in una fucina di nuove idee e progetti. Trovo molto stimolante incontrare persone con un “pensiero embrionale” in mente che mi contattano per parlarne e trovare la via migliore per trasformare un sogno in realtà. Non sempre si riesce in questo arduo compito ma il solo provarci è un processo creativo e galvanizzante.

Capita poi che alcune delle idee che proviamo a realizzare siano nostre o comunque abbiano dentro una parte di noi e del nostro pensiero. Da anni, per la precisione dal lontano 2008, tento di promuovere il nostro affascinante territorio sfruttando gli strumenti che so utilizzare meglio, ossia quelli digitali. Lo sto facendo attraverso un progetto che ha preso il nome di Langhiranovalley e che, oltre al canonico ed irrinunciabile sito internet, è diventato, nel tempo, un vero e proprio modo di intendere la nostra bella terra. Negli ultimi anni sono stato affiancato da Luca in questa missione [contro i mulini a vento] e con lui ho condiviso difficoltà e criticità nella valorizzazione di aziende, prodotti ed eccellenze locali. Difficoltà che molto spesso si identifica nell’incapacità delle piccole imprese di percepire le nuove opportunità generate dall’evoluzione tecnologica. Siamo convinti di vivere in un territorio meraviglioso che potrebbe offrire ai suoi visitatori esperienze uniche dal punto di vista storico, artistico, culturale ed enogastronomico. Però lo sfruttiamo male e questo perchè, giustamente (o per meglio dire comprensibilmente), chi ci vive è quotidianamente impegnato nelle proprie attività e non ha tempo o conoscenze sufficienti per cavalcare l’onda dei nuovi strumenti.

Abbiamo incontrato anche tante altre persone che come noi credono in tutto questo ed abbiamo accumulato idee e piccoli progetti che non sempre con le sole forze dietro a Langhiranovalley siamo riusciti a realizzare. Una di queste persone è Michele che da anni porta avanti un’idea di territorio e di investimento turistico che non riesce a decollare per mancanza di fondi.

Ed è proprio per questi motivi che quando abbiamo scoperto l’iniziativa di ThinkBig Parma abbiamo ritenuto obbligatorio rispolverare queste idee e presentarle in un progetto turistico-gastronomico che porta il nome di The HAMazing Tour. Se vi piace l’idea a questo link potete esprimere il vostro voto, per noi molto importante. Se non vi piace l’idea potete votarci lo stesso, quanto meno perchè ci eviterete di intraprendere, come ripiego, una carriera come attori (anche se noi a girare quello spot ci siamo divertiti tantissimo).

A proposito del video che abbiamo pubblicato, in diversi mi hanno chiesto perchè come ambientazione abbiamo scelto la casa “di una volta”: perchè al suo interno è racchiusa tutta l’anima della nostra idea di territorio, che muove dal riscoprire la semplicità dei nostri nonni, fatta di cose genuine, schiette, di sostanza, in controtendenza rispetto alle sempre crescenti proposte costituite per buona parte solo da immagine ma vuote dentro. La bellezza delle proposte autentiche: è proprio così che vogliamo presentare il nostro territorio al mercato globale, facendolo fare direttamente da chi questa terra la vive e la abita ogni giorno e da chi produce eccellenze che ci sono invidiate (a ragion veduta) dal mondo intero.

Mirco

 

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