Qualche kg di passione, un barattolo di curiosità, un pizzico (abbondante) di follia e quella incontenibile voglia di scoprire “cose nuove” sono solo alcuni degli ingredienti che animano le notti nerd in fucina. Ma non è solo questo che ci spinge a fermarci in ufficio al termine dell’orario di lavoro: c’è anche il piacere di stare insieme tra colleghi, o per meglio dire tra amici, accomunati da un indescrivibile entusiasmo verso le nuove tecnologie e da tanta voglia di esplorare nuove possibilità e nuovi mondi. A rendere il tutto più informale ci pensa la buona cucina italiana, qualche prelibatezza culinaria, un buon vino ed un immancabile brandy o rum selezionati per sancire i trionfi e le scoperte a fine serata.
Quello che vorremmo fare attraverso queste pagine è condividere con voi le cronache di questi momenti nel tentativo di farvi respirare una parte di quel contagioso entusiasmo che oggi diventa fondamentale in ogni attività, professionale od hobbistica che sia.
Quanti modi esistono per accendere una lampadina?
Questo è stato il nostro punto di partenza, l’incipit fulminante che ci ha guidato alla ricerca di nuove possibilità. Quanti modi conoscete per accendere una lampadina? Ci avete mai pensato?
Potete farlo premendo un interruttore oppure potete fare in modo che al vostro passaggio, automaticamente, la lampadina si accenda per illuminare il percorso. Del Piero centrava l’interruttore calciando una pallina da tennis, Tesla captando e filtrando onde elettromagnetiche opportunamente polarizzare (e teneva disinvolto la lampadina ,scollegata da tutto, in mano, azz…). Potete accenderla premendo un tasto sul vostro telefono. E se avete le mani occupate dalla borsa della spesa e siete appena entrati in casa di corsa, in ritardo, con la cena da preparare? E se poteste accendere quella lampadina semplicemente pensandolo?
Ci è subito sembrata una soluzione interessante sulla quale valeva la pena investire un pò di tempo. Ci siamo così procurati alcuni componenti elettronici ad hoc e Manuele ha portato in fucina il suo Mindwave. Al termine della prima serata il livello di soddisfazione era molto alto e l’euforia alle stelle: il piccolo LED sulla nostra breadboard si accendeva e si spegneva controllato dal nostro smartphone via bluetooth.
Ora il viaggio continua nel tentativo di collegare quel led alle onde cerebrali emesse dal nostro cervello.
SCHEDA TECNICA della serata:
– Arduino + modulo HC-06 Bluetooth serial pass-through wireless serial com
– Fritzing (progettazione schema elettrico)
– codice Processing:
char incomingByte; // incoming data
int LED = 8; // LED pin
const int sensorPin = A0;
void setup() {
Serial.begin(9600); // initialization
pinMode(LED, OUTPUT);
Serial.println("Press 1 to LED ON or 0 to LED OFF...");
}
void loop() {
if (Serial.available() > 0) { // if the data came
incomingByte = Serial.read(); // read byte
if(incomingByte == '0') {
digitalWrite(LED, LOW); // if 1, switch LED Off
Serial.println("LED OFF. Press 1 to LED ON!"); // print message
}
if(incomingByte == '1') {
digitalWrite(LED, HIGH); // if 0, switch LED on
Serial.println("LED ON. Press 0 to LED OFF!");
}
delay(1000);
}
}
– app free per Android “BT_Serial_Tester” per trasmettere il segnale bluetooth da smartphone
– Pampero Anniversary + cola per festeggiare
Mirco e Manuele
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